Coltivazione del Riso a Grumolo delle Abbadesse e sviluppo sostenibile

La terra che noi viviamo non ci è stata donata dai nostri padri, c'è stata prestata dai nostri figli

(proverbio Masai)

Sebbene il concetto di sviluppo sostenibile sia attualmente tra i più usati ed abusati, è importante comprendere che solo uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni è pensabile all'interno di un "sistema chiuso" quale è il nostro pianeta. L'aspetto economico va quindi accordato con l'aspetto sociale poiché tutto fa parte del nostro ecosistema. Il progresso tecnologico sostenibile si pone allora quale strumento per raggiungere l'obiettivo  di un uso corretto delle risorse naturali, diminuendo il consumo di quelle non rinnovabili e limitando i rifiuti prodotti.

Senza la varietà delle forme viventi la vita scompare

(M. Buiatti, 2007)

Con il termine biodiversità si intende in generale l'insieme delle forme di vita che popolano la Terra, frutto di 3,5 miliardi di anni di evoluzione; questo si esprime con la presenza di una grandissima varietà di organismi ed ecosistemi connessi tra di loro i quali garantiscono la persistenza di idonee condizioni ambientali. La biodiversità può essere intesa sia in termini di variazioni genetiche, sia di ricchezza tra le specie e soprattutto come diversità di habitat.

La Piramide ecologica riscontrabile nell'ambiente dove pratica la coltivazione del Riso a Grumolo delle Abbadesse, tratto dal libro "Grumolo, studio sull'evoluzione del territorio di Matteo Barban"

(da ZANETTI M., Il fosso il salice la siepe, Portogruaro (VE), 1988, modificata)

Non è difficile riscontrare nelle persone una scarsa consapevolezza circa l'importanza del ruolo svolto dagli ecosistemi naturali, in particolar modo in ambito agricolo. Ad esempio la fertilità di un suolo dipende in modo significativo dalla presenza di una moltitudine di microrganismi deputati alla trasformazione della materia organica. In altre parole la biodiversità rappresenta la base operativa del funzionamento degli ecosistemi e quindi deve essere considerata l'elemento determinante per un corretto e sostenibile sviluppo agricolo.

Si è ormai consapevoli che le lavorazioni profonde dei suoli, la pratica della monocoltura, l'uso di erbicidi chimici e di pesticidi causano nel tempo una significativa riduzione della biodiversità. Al contrario l'adozione di sistemi di agricoltura a basso input di chimica e la pratica di lavorazioni più superficiali, le rotazioni colturali, l'uso dei sovesci (interramento di alcune colture per aumentare la fertilità del terreno) o delle consociazioni (coltivazione  contemporanea di piante di specie diversa sullo stesso appezzamento) favoriscono sistemi stabili ad elevata biodiversità.

Noi dell' Azienda Agricola TREVISAN FEDERICA desideriamo che questi concetti "teorici" trovino concreta applicazione nella gestione della risaia. Per noi "Riso Natura" non è solo un attraente binomio, ma giorno per giorno ci impegniamo per fare in modo che sia uno dei marchi distintivi del nostro riso Vialone Nano.

In particolare nella nostra risaia, la coltivazione del Riso a Grumolo delle Abbadesse viene sviluppata con il massimo impegno nel preservare l'equilibrio ambientale e garantire la più ampia biodiversità, abbandonando l'idea che una produzione soddisfacente sia necessariamente il raggiungimento della massima produzione in termini quantitativi.

Nella nostra risaia di Grumolo:

  • coltiviamo solo la varietà di riso Semifino Vialone Nano con sementi certificate e prodotte nelle stesse risaie grumolesi dai soci dell’Associazione Produttori del Presidio del riso di Grumolo delle Abbadesse
  • pratichiamo solo lavorazioni superficiali del suolo con aratura e spianatura laser
  • programmiamo una corretta concimazione indirizzata al mantenimento della fertilità del terreno e all'ottenimento di un riso sano e di qualità
  • pratichiamo la rotazione tra le colture al fine di non impoverire la fertilità del suolo
  • sommergiamo le piantine di riso Vialone Nano con acqua del fiume Tesina, prelevata dalla roggia Moneghina
  • recuperando una antica tecnica, pratichiamo l'itticoltura della Carpa e della Tinca associata alla coltivazione del riso Vialone Nano, nei mesi in cui la risaia è allagata
  • alcune attività come la semina a spaglio e il trapianto delle giovani piantine, su un'area ridotta della risaia, sono praticate direttamente a mano da noi e dalle nostre "mondine"
  • in linea generale rifiutiamo il ricorso massivo alla chimica e ricorriamo a trattamenti solo quando strettamente indispensabili e sempre rispettando i dosaggi specifici per il riso Vialone Nano

Tutto questo con l'obiettivo di sostenere la coltivazione del Riso a Grumolo delle Abbadesse e nel contempo di perseguire un modello di sviluppo sostenibile per la produzione di un Riso Vialone Nano sano e di qualità, in cui sia possibile apprezzare superiori caratteristiche di gusto e di struttura.

Come acquistare il nostro riso:

(Argomenti tratti dal libro "Grumolo, Sarmego e Vancimuglio - studio sull'evoluzione del territorio" di Matteo Barban, Alessandro Andriolo e Roberto Rampazzo)

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